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Nidal Hamad: non tutto è perduto – Massimo Zucchetti

Lo scienziato borderline , Nidal Hamad: non tutto è perduto

—Massimo Zucchetti, 9.4.2014 condividi

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Sarà la Sala Vasari dell Isti­tuto Orto­pe­dico Riz­zoli Via Pupilli 1, a Bolo­gna (Venerdi 11 Aprile ore 18) ad ospi­tare la pre­sen­ta­zione del libro “L’Alba degli uccelli liberi” di NIDAL HAMAD, super­stite della strage di Sabra e Cha­tila (Libano) che nel 1983 fu rico­ve­rato e curato nell’Ospedale Bolognese.

Saranno le parole del poeta Pale­sti­nese Mah­moud Dar­wish, reci­tate da Fio­renzo Fio­rito, ad accom­pa­gnare il ricordo di quell’alba calda e dolce come il petto di una madre, che allie­tava la par­tenza dell’autore da Bolo­gna (la rossa) dove, assieme ad altri com­pa­gni di sven­tura, erano stati ospi­tati e curati.

Nidal Hamad, pale­sti­nese nato in un campo pro­fu­ghi in Libano da una fami­glia in fuga dalla Gali­lea occu­pata, oggi scrit­tore e gior­na­li­sta non­ché pre­si­dente della Comu­nità Pale­sti­nese in Nor­ve­gia, con il suo libro di rac­conti comu­nica l’esperienza delle tra­ge­die per­so­nali attra­verso il ricordo del calore e dell’amore che ha vis­suto, gra­zie ad un medico volon­ta­rio ita­liano, in quella Bolo­gna dove ha tro­vato tanti uomini e donne “giu­sti” che lo hanno fatto spe­rare nel futuro

 

I testi sono pre­ce­duti da una pre­sen­ta­zione sulla sto­ria della let­te­ra­tura pale­sti­nese, genere let­te­ra­rio che, emerso pur tar­di­va­mente, ha pro­vo­cato un risve­glio cul­tu­rale, soprat­tutto nella poe­sia, nel romanzo e nel rac­conto breve. L’incontro con la cul­tura occi­den­tale, nefa­sto per i pale­sti­nesi in molte altre cir­co­stanze, è stato in que­sto caso posi­tivo, anche gra­zie alle tra­du­zioni delle varie lin­gue euro­pee e alla nascita di asso­cia­zioni let­te­ra­rie che hanno soste­nuto i vari movi­menti let­te­rari pale­sti­nesi. La let­te­ra­tura pale­stine è impor­tante per­ché? Per rom­pere la bar­riera del silen­zio e di iso­la­mento, per avvi­ci­nare fra loro la West Bank e Gaza, oltre che ovvia­mente per far sen­tire la voce pale­sti­nese nei paesi arabi e nel mondo

 

Oltre alla pre­sen­ta­zione di stampo sto­rico, l’introduzione del libro ci parla del con­cetto di amore e di comu­ni­ca­zione tra i popoli, denun­ciando ogni forma di guerra e di odio

Così nel primo rac­conto che apre la rac­colta, “Ti amo”, il sol­dato saluta la sua donna, la donna che ama: ma il sol­dato non tor­nerà mai per­ché è morto in combattimento.

Le parole di Nidal sono un segno di spe­ranza, se ci sono ancora oggi, allora non tutto è perduto.

http://ilmanifesto.it/storia/nidal-hamad-non-tutto-e-perduto

 

Leggi il libro online

https://www.yumpu.com/it/document/read/15300585/nidal-hamad-asma-gherib-lalba-degli-uccelli-liberi

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